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Padre Giulio Tam: “
Ci stiamo preparando alla guerra civile"

Intervista di Angela Basile

Tratto da www.dilloadalice.it
Segnalato da Little Jo

       "Finalmente l'invasione islamica! Vi esorto a combattere!"
       Padre Tam, sacerdote seguace di Mons. Lefebvre, alle ultime elezioni europee si è candidato con Alternativa Sociale. Celebra spesso messa a Predappio presso il cimitero di Benito Mussolini e tiene corsi di formazione ai giovani militanti di Forza Nuova.

       — Padre Tam, perché parla di «invasione islamica»?
       — Perché di questo si tratta: alle porte della nostra società, o meglio, della nostra civiltà, sta spingendo l'invasione religiosa-islamica. Questi mussulmani sono uomini integrali e coerenti, e sono tanti: 1,3 miliardi di persone, 1/6 dell'umanità. In passato gli islamici erano stati sinonimo di massacro e di violenza... ora cosa vogliamo fare con loro? Vogliamo regalargli delle margherite?
       — No. Lei cosa propone?
       — La legittima difesa, proprio come le crociate. Io mi inginocchio a ringraziare i nostri padri che sono stati disposti a morire e ad uccidere per Cristo... perché altrimenti oggi saremmo islamici. E' stato proprio un Papa, Giovanni X, colui che si è fatto dare le truppe e si è messo al loro comando per respingere gli invasori. Insomma, c'è Giovanni XXIII, ma c'è anche Giovanni X... ognuno sceglie il Papa che preferisce.
       — Ma papa Giovanni Paolo II ha chiesto tante scuse per gli errori del passato...
       — Il Papa purtroppo va a Lourdes a mettersi d'accordo con i liberali. Si è incontrato con Chirac ed ha esaltato la «liberté», l'«égalité» e la «fratenité», affermando che questi sono principi cristiani. Ma ciò non è vero, perché tutti gli altri papi li hanno condannati. Il cardinale di Parigi ha dichiarato che in quell' incontro gli islamici erano il terzo giocatore. Il senso del suo discorso è questo: «Noi cattolici, con tanta fatica, eravamo riusciti a metterci d'accordo con il mondo laico... ma ora arrivano gli islamici». Ecco il terzo giocatore, religioso ed integralista, che vuole togliere il crocefisso e mettere lo chador.
       — Le fa così paura l'Islam?
       — Che venga questo terzo giocatore, che ci provochi finalmente... perché solo quando ci tirano giù il crocefisso noi sappiamo riscoprire le nostre origini. Questa è la notizia della sociologia: finalmente l'invasione islamica! Loro non sono come noi. Noi trasferiamo agli islamici la nostra carità cristiana. L'islamico bacia la mano solo perché non la può tagliare, ma preferisce tagliarla. Quando ci saranno i partiti islamici e quando prenderanno interi quartieri non faranno sconti.
       Un vescovo in Turchia da 42 anni, un cappuccino, padre Germano Bernardini (uno che conosce gli islamici oggettivi) ha sentito dire da più autorità religiose mussulmane che «noi con le vostre leggi democratiche vi invaderemo, e con le nostre vi domineremo».
       La stessa cosa diceva Mussolini quando scriveva sullo stato liberale: «qui è la stoltezza dello stato liberale, che dà la libertà a tutti, anche a coloro che se ne servono per abbatterlo».
       Gli islamici non sono democratici e qui sta la stoltezza e l'inadeguatezza delle autorità politiche e religiose.
       — Quindi W l'invasione islamica?!?!
       — Certo. Per noi sarà la resurrezione perché ci obbligheranno ad essere o schiavi o militanti, ci obbligheranno ad essere quello che eravamo. Perché secondo lei il Padre Nostro ha permesso che di fronte all'Europa cristiana ci fosse un pericolo di 1,3 miliardi di persone islamiche? Perché si riscopra la religione. Questa è una grande occasione per gli uomini di Chiesa di offrire un'alternativa filosofica, teologica e mistica ad un uomo che non ce la fa più ad essere una ruota di un ingranaggio. Da cappellano, vi dico pregate, ma vi esorto a combattere perché la «battaglia è bella». Passare la vita combattendo per la verità e la giustizia è la più bella soddisfazione che si può avere nella vita.
       — Finalmente pronuncia la parola «pregare»...
       — Nei miei discorsi dico spesso di pregare e di completare le creature che ci circondano. Quello che ci circonda è stupendo e allora, se le creature del Signore sono così belle, il Creatore come sarà? Spegnete la TV, ricominciate a guardare intorno voi quelle creature, dai minerali agli animali. Aristotele e Platone ci insegnano ad essere cristiani con la sola forza della ragione vedendo la perfezione delle cose. Ecco, c'è questa sete che perfino gli uomini di Chiesa hanno negato accodandosi al liberalismo con la libertà religiosa e con la democrazia.
       — Ma la democrazia non è sinonimo di civiltà?
       — La logica del 51% sottomette al relativismo e al soggettivismo. E' il "divino 51%" che ci dice ciò che è vero da ciò che è falso? I vostri figli rideranno di questa legge. Con il 51% non si sa se la famiglia è una ed indissolubile, non si sa se la coppia debba essere eterosessuale od omosessuale. Non si sa nulla. Siamo in una notte oscura che però passerà, perché più è profonda la notte e più vicine saranno le luci dell'aurora.
       — Secondo lei il tema del futuro sarà quello religioso?
       — Sì. Annegare la nostra civiltà con un'invasione etnica, culturale eterogenea
genererà un conflitto sociale. Vi do una notizia?
       — Sì, quale?
       — Ci stiamo preparando alla guerra civile. Un esempio? Un paio di anni fa nello stato del Chincinnati hanno dovuto mettere il coprifuoco. Ve lo dice il vostro cappellano: abbiamo bisogno di combattere per resuscitare. Il benessere fa male perché ci dà tante comodità, ma ce le fa pagare care. Quanti milioni di consumatori di anti-depressivi ci sono oggi, mentre i nostri vecchi cantavano e bevevano vino. Oggi non si canta più, perché si sta tutti davanti alla TV. Abbiamo bisogno di liberarci di questo falso benessere e di questo fango. Questa è la nostra battaglia. Questa è Alternativa Sociale.
      Il nostro programma ha radici greche, romane, cristiane.
      Siamo per la verità oggettiva e non cartesiana, per il sacrificio in nome di un bene superiore contro l'individualismo ed il liberalismo
che è padre di tutti gli egoismi. La nostra missione è diventare semplicemente ciò che siamo.
Angela Basile
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